I NOMI PROPRI

 

Autore: Marta Jiménez Serrano
Editore: Perrone
In commercio dal: 17 giugno 2022
Pagine: 310
Traduzione: Olga Alessandra Barbato
ISBN: 978-88-6004-650-5


307 pagine possono sembrare troppe per seguire la crescita e l’evoluzione di una bambina dai suoi 7 anni fino a quando ne avrà 29, ma Marta Jiménez Serrano riesce a catturare l’attenzione di chi legge fino alla fine, utilizzando una prospettiva molto inusuale ed uno stile gradevolmente fluido: il libro è narrato quasi interamente in seconda persona singolare. Il “tu” narrativo della sua amica immaginaria ci accompagna ben oltre l’infanzia e rimane con noi fino all’età adulta della protagonista, di nome Marta, come l’autrice.

Un’amica invisibile, sempre ragionevole, matura e consapevole che, pur sapendo che un giorno verrà dimenticata, segue la vita di Marta nelle piccole cose comuni, che tutti possono condividere e che hanno un nome. Ne vive le passioni, gli errori, le scoperte e le incomprensioni, ciascuna con il proprio nome, e si siede con lei e aspetta sempre che la giovane amica si senta meglio e capisca, sulla propria pelle, il senso concreto di quei nomi.

I nomi propri, uscito in Spagna nel 2021 e poi, tradotto da Olga Alessandra Barbato, pubblicato in Italia a giugno 2022, è un romanzo intimo, personale, forse ispirato alla biografia della sua autrice.

Nello scorrere delle pagine, molte lettrici potrebbero ritrovare alcuni passaggi della propria esistenza: la comprensione incondizionata della nonna, le prime insicurezze e paure, i desideri e le delusioni, le emozioni e gli amori, la solitudine e le difficoltà, condivise da una generazione intera di donne, tra i primi lavori e la ricerca della realizzazione dei propri sogni attraverso una progressiva consapevolezza di se e della propria identità.

Perché in fondo I nomi propri non mi è piaciuto così tanto?

Forse perché è profondamente “scritto al femminile” su un vissuto vicino a quello di tante lettrici ma forse lontano dalla curiosità, seppure profonda, di un lettore…“maschio”, anche se dotato di grande sensibilità. Allora 307 pagine diventano troppe e vieni portato a concludere, pur avendolo letto fino in fondo, che il mondo femminile è veramente sovraccarico di complessità oltre l’essenziale.

Con questo suo primo libro, Marta Jiménez Serrano ha rivelato le sue notevoli potenzialità pur scegliendo, spero consapevolmente, di rinunciare ad una fetta di mercato di chi legge libri: quella maschile che, fortunatamente per lei, è solo una frazione minoritaria. Ma in futuro, con che cosa ci sorprenderà?

Recensione di Filippo Caronia


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