Ninfee Nere

 

Autore: Michel Bussi
Editore: E/O
In commercio dal: 9 giugno 2016
Pagine: 394
Traduzione: Alberto Bracci Testasecca
ISBN: 978-88-6632-746-2


Quella che ho letto è la ventunesima ristampa, del 2021, di “NINFEE NERE”, il quinto libro del genere “noir” di Michel Bussi, pubblicato per la prima volta in Francia nel 2011. Il fatto che sia la ventunesima ristampa la dice lunga sul successo del libro, un giallo che nell’anno della sua pubblicazione ha avuto il maggior numero di premi in Francia. Dice molto anche sul valore dell’autore, un giallista fra i più seguiti degli ultimi anni e, secondo me, bravo, bravo, bravo.
Avete forse percepito che il libro mi è piaciuto moltissimo e fra poco vi dirò perché. Il racconto copre un arco temporale di tredici giorni, tra il 13 ed il 25 maggio 2010, ed è ambientato a Giverny, in Normandia, il villaggio dove ha vissuto e dipinto il grande pittore impressionista Claude Monet. Proprio gli impressionisti ed i loro quadri sono parte integrante di un intreccio di aspirazioni, desideri ed una passione devastante attorno alla quale girano le tele rubate o perse di Monet.
L’indagine, condotta da un giovane ispettore di polizia, su una serie di omicidi che rompe la calma della località turistica, ci conduce a contatto con tre donne: la prima è una ragazzina di 11 anni, appassionata di pittura, la seconda è la seducente maestra del villaggio, mentre la terza è una vecchia acida che spia i segreti dei suoi concittadini da una torre.
La narrazione si sviluppa da due angolazioni diverse, di cui una è propria di una delle protagoniste, eppure mantiene sempre alto il coinvolgimento emotivo del lettore. L’utilizzo sapiente dei cambi di scena, tipico del linguaggio cinematografico, tiene sempre attaccato alla pagina fino alla fine della storia. Le atmosfere seducenti e languide di alcuni passaggi vengono spazzate via dalla crudezza del delitto e dalla insana passionalità dei crimini che vengono commessi. Entrambi sconvolgono le vite delle protagoniste e di chi indaga, ed i loro profili sono descritti con tale intensità da farci sentire, talvolta, presenze indiscrete nella loro intimità.
NINFEE NERE è un libro di quasi quattrocento pagine, eppure Michel Bussi riesce, con sapiente maestria e grandissimo stile, a tenere sempre alta la tensione e l’attenzione di chi legge, fino alla inimmaginabile evoluzione delle pagine finali.
Ve lo suggerisco.


Recensione di Filippo Caronia


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