Cercasi Babbo Natale

 

 

Foto di Iván Tamás da Pixabay 

Era arrivato per tempo all'incontro Vito quasi un'ora prima dell'appuntamento fissato per le nove, e pur essendo giunto con un certo anticipo era sesto nella fila fuori al portone della società Magic Effects che, man mano che passava il tempo si allungava dietro di lui. Faceva piuttosto freddo e stando fermo da più di mezz'ora si sentiva i piedi e le mani intirizzite, ma non si doveva scoraggiare perché del lavoro ne aveva estremamente bisogno anche se l'avrebbe tenuto occupato solo per una settimana lo stipendio era molto buono 1200 euro circa, forse anche qualcosa di più. L' inserzione diceva che si cercava un uomo anziano in buona salute di corporatura robusta, dal ventre prominente, con capelli e barba bianca, molto paziente e amante dei bambini. 

Vito solo in parte rispondeva a tali richieste ma sperava che i reclutatori non fossero troppo esigenti. Era piuttosto alto, ma ultimamente si era molto dimagrito, avendo perso il lavoro da più di un anno, pranzava soltanto una volta al giorno alla mensa della caritas, e il suo ventre non era più così gonfio e teso come un tempo, per questo per l'occasione si era vestito a strati sotto la giacca aveva indossato due pesanti maglie di lana che, all'altezza dell'addome aveva imbottito con dei giornali. I capelli invece erano bianchi e così anche la barba, la vita difficile, le preoccupazioni che lo assillavano lo avevano precocemente incanutito benché avesse solo 58 anni. Per quanto riguardava la pazienza non ne aveva mai avuta molta, aveva sempre voluto risolvere le faccende in fretta e quando aveva trovato un intoppo aveva mandato tutto alla malora piuttosto di trovare con calma qualche soluzione e i bambini poi non erano mai entrati nella sua vita, e quindi non poteva dire di amarli ma neanche il contrario, forse sarebbe stato giusto dire che per lui non esistevano. Comunque per una settimana avrebbe potuto portare pazienza e mostrarsi disponibile verso i piccoli. Con queste disposizioni d'animo si preparava a ricoprire il ruolo di Babbo Natale se lo avessero ritenuto credibile, lui che non amava il Natale né tanto meno il suo rappresentante.

 In prossimità del Natale gli erano capitate le cose più spiacevoli della sua vita e ogni volta che riandava in dietro col pensiero si rendeva conto che il destino era stato molto ingiusto con lui. Alla vigilia di questa ricorrenza da bambino aveva perso il nonno, l'unica persona cara che gli era rimasta dopo la morte prematura dei suoi genitori in un grave incidente, colui che lo aveva cresciuto con amore e dedizione. Sempre a Natale lo aveva lasciato definitivamente sua moglie, facendogli trovare una lettera di addio sotto l'albero, stanca di essere trascurata, di non essere riuscita a cambiare il suo carattere brusco, litigioso, privo di attenzioni nei suoi confronti. L'anno precedente nello stesso periodo delle festività natalizie era stato licenziato dalla ditta per cui lavorava, un SMS gli aveva comunicato che la società in deficit chiudeva i battenti senza nessuna altra spiegazione. Ecco perché odiava il Natale ma comunque aveva una grande necessità di lavorare perché la pensione sarebbe arrivata soltanto fra alcuni anni e lui doveva tirare avanti fino al suo arrivo, non essendo facile alla sua età trovare un’occupazione non avrebbe rinunciato a quel posto. Se gli avessero detto che avrebbe desiderato rivestire i panni di Babbo Natale non ci avrebbe creduto dal momento che quel personaggio stereotipato gli aveva sempre dato sui nervi. Ma questa volta il destino si era preso gioco di lui e alla fine della mattinata al termine di un colloquio con gli esaminatori aveva ottenuto la parte, perché di una recita si trattava, e anche il costume che doveva indossare oltre alle informazioni necessarie. 

La Magic Effects era una società che organizzava feste ed eventi e per Natale procurava i Babbo Natale a tutti quelli che ne facevano richiesta: grandi magazzini, negozi feste private, grandi alberghi. Vito venne assegnato ad un famoso negozio di giocattoli del centro città, doveva rimanere fuori della porta d'ingresso durante l'orario di apertura del negozio, attirare i passanti suonando un campanello e distribuendo caramelle e piccoli pupazzi di pan di zenzero ai bimbi che entravano, mostrandosi allegro e felice al loro arrivo. Inoltre, se i genitori lo richiedevano poteva prendere i più piccoli in braccio per una foto ricordo. Vito non immaginava che quell'incarico fosse così gravoso, stare in piedi tante ore al giorno fermo sul marciapiedi all'agghiaccio gli aveva causato un gran mal di schiena e anche le sue gambe accusavano la stanchezza erano gonfie e pesanti. 

Era giunto alla Vigilia di Natale veramente esausto, quando alle 10 del mattino aveva preso posto davanti alla vetrina del negozio si era alzato un vento gelido che lo aveva fatto rabbrividire e malgrado il suo costume fosse pesante e ben imbottito, aveva avuto paura di non farcela a rimanere lì fermo al freddo fino alla chiusura anticipata del negozio alle 19. A metà del pomeriggio la voce gli si era abbassata a forza di richiamare gran voce i passanti per attirare la loro attenzione e la gola gli doleva, la schiena poi non riusciva più a tenerla dritta affaticata dal continuo sollevare piccoli in braccio che volevano essere immortalati con Babbo Natale. Vito pensava anche di avere la febbre perché non gli era mai capitato di sentirsi così male, a un certo punto la testa gli cominciò a girare e temette di svenire, sicuramente oltre alla stanchezza pensò che fosse colpa dello stomaco vuoto perché quel via vai di persone e di bambini che lo coinvolgevano non gli avevano permesso neanche di mangiare un panino che si era portato. 

Mentre appoggiato allo stipite della porta cercava di farsi coraggio sentì una mano sulla spalla che lo scuoteva leggermente, si girò e vide un Babbo Natale come lui, veramente molto più in forze dritto come un fuso, con un bel faccione sorridente sotto la candida barba. Vito non si ricordava di averlo visto alla riunione alla Magic Effects quando si erano tutti riuniti per ricevere i costumi e le disposizioni. No, era sicuro che un Babbo Natale così simile a quello che appariva su tutte le pubblicità e nei film natalizi se lo sarebbe ricordato. Il nuovo arrivato gentilmente gli rivolse la parola dicendogli che era giunto per dargli il cambio, egli era troppo affaticato ed era giusto che ritornasse a casa mentre lui sarebbe rimasto sino alla chiusura dell'esercizio.

Vito non sapeva che cosa fare ma il nuovo Babbo Natale con insistenza lo prese per mano allontanandolo dalla porta e prendendo il suo posto. Mentre rincasava malconcio Vito continuava a pensare a quell’uomo che lo aveva soccorso con tanta umanità e che sembrava proprio un vero Babbo Natale, si rese conto che quella esperienza era stata molto positiva per lui non solo per il ritorno economico ma soprattutto perché lo aveva riconciliato con il Natale. Infatti nonostante fosse infreddolito e stanco si sentiva per la prima volta dopo tanti anni sereno, con il cuore leggero e si disse che forse il nuovo anno gli avrebbe serbato qualche piacevole sorpresa. Vito ci sperava, ora era molto più paziente, e aveva imparato ad amare i bambini perciò promise a sé stesso che avrebbe fatto di tutto da quel giorno in poi per diventare una persona migliore.

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