Tota Italia. Alle origini di una nazione

 



Dopo un anno e più di mancanza di mostre per via della pandemia ecco finalmente un allestimento veramente interessante e da non perdere a Roma alle Scuderie del Quirinale “Tota Italia - Alle origini di una nazione" che consiglio a chi risiede a Roma o chi si trova di passaggio in questa città.  Accedervi è molto facile basta prenotare la visita sul sito del museo, e si è sicuri di poter effettuare una visita in tutta sicurezza, senza calca e confusione, attardandosi ogni volta che lo si desideri di fronte alle teche che contengono i vari interessantissimi manufatti esposti senza l'ansia di affrettarsi per cedere la postazione ad altri visitatori in attesa.

catalogo della mostra

L' intento dei curatori della mostra è stato quello di far comprendere attraverso numerosi reperti archeologici come a partire dal IV secolo A.C. sino al I secolo A.C. Roma abbia incluso progressivamente nella sua orbita i vari popoli della penisola dalla Pianura Padana alla Sicilia, sia in modo violento sottomettendoli, sia stringendo delle alleanze e come abbia operato una romanizzazione di lingue, leggi, culti, usi e costumi di vita assai diversi. Attraverso una selezione di opere assai rappresentative in possesso di vari musei italiani (non è stato possibile in questo periodo ottenere prestiti stranieri), la mostra racconta proprio come i vari popoli della Penisola sono venuti in contatto fra di loro e come si siano le loro culture amalgamate e trasformate nel tempo fino al I sec. A.C. all’età di Augusto.

Piccolo appunto da fare agli organizzatori riguarda l'illuminazione delle scritte di spiegazione sui pannelli grigi posti sulle pareti delle sale che malgrado si compongano di lettere color bianco risultano poco visibili nella penombra perché la luce si concentra unicamente sulle teche, anche le didascalie dei singoli oggetti sono posizionate molto in basso sul muro tanto che ci si deve piegare per poter continuare a leggere e i numeri nelle vetrine per identificarli sono talmente piccoli che è  impossibile distinguerli. A parte ciò vale senz'altro la pena effettuare la visita alla mostra che durerà fino al 25 luglio.

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