Una vita come tante
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Autore: Hanya
Yanagihara Editore: Sellerio In commercio dal: 10 novembre 2016 Pagine: 1104 Lingua: Italiano Traduttore: Luca Briasco |
Ho dovuto aspettare qualche giorno prima di riuscire a
scrivere la recensione di questo libro perché avevo bisogno di allontanarmi
dalle pagine appena lette per avere la giusta prospettiva.
Devo essere sincera non è stato un libro facile da leggere
in quanto tocca un argomento molto delicato e per il quale un paio di volte ho
dovuto chiudere il libro e aspettare qualche ora prima di riprenderlo in mano
per sbollire l’irritazione e il disappunto che alcune vicende narrate mi avevano
provocato.
Ma andiamo in ordine e cominciamo con un riassunto della
trama che sveli poco. La storia è ambientata a New York dove vivono
quattro ragazzi, ex compagni di college, che da sempre si sono aiutati l’uno
con l’altro. Ognuno con un sogno ambizioso da realizzare. Willem, sensibile e
gentile, vuole fare l’attore. JB, spregiudicato, insegue il successo nel mondo
dell'arte. Malcolm vuole diventare un famoso architetto. Jude è un avvocato
brillante con futuro lavorativo che si prospetta già da subito radioso ma dal
passato misterioso. Nessuno degli altri tre sa in realtà molto di lui, prima
del suo arrivo al college; infatti il ragazzo è sempre stato di un’estrema riservatezza.
Nei suoi riguardi i tre amici hanno un’attenzione e cura particolare,
soprattutto Willem, perché sin da subito capiscono che la sua vita oscilla tra
la luce del riscatto e il baratro dell’autodistruzione.
Anche se sulla seconda di copertina c’è scritto che la storia
narra della vita di 4 giovani in realtà il vero e unico protagonista del
romanzo è Jude, gli altri fanno da contorno. Solo Willem riuscirà a
conquistarsi uno spazio nel libro ma sarà sempre in funzione del personaggio di
Jude di cui piano piano conosceremo ogni risvolto della sua terribile vita
prima del suo incontro con gli altri ragazzi. E anche se non posso dirvi nulla
al riguardo penso solo che ci dovrebbe essere un limite alle disgrazie che
posso avvenire nella vita di un protagonista perché quella di Jude è una
sequela di sciagure una dietro l’altra.
È un libro che, nonostante le sue 1100 pagine, si legge
sicuramente velocemente e ti cattura tanto da voler arrivare rapidamente all’ultima per conoscere l’epilogo (ma in realtà spesso ho corso perché in alcuni
momenti non vedevo l’ora di finirlo a causa delle continue disavventure
raccontate nel libro). La storia si svolge in un arco temporale di quasi 50
anni e l’autrice ha una scrittura particolareggiata e scorrevole ed è molto
brava a farti entrare in relazione con il personaggio principale ora
detestandolo ora amandolo.
Ma ci sono alcune cose che mi hanno lasciata un po'
perplessa: 1) Cominciamo il libro con i 4 ragazzi che hanno tra i 18 e i 20
anni e li lasciamo quando ne hanno più di 50 e sinceramente non sembra esserci in
tutto questo arco temporale nessuna crescita in loro. Le loro vite sono ferme ad
una giovinezza mai abbandonata nonostante i loro corpi invecchino. 2) Tutti e quattro
raggiungono in pochi anni un successo e una fama enormi in una maniera che mi
sembra francamente al quanto irrealistica. 3) È un libro che cerca volutamente di catturare
il lettore con una serie di sventure e tragedie del protagonista che direi che
sono alquanto poco credibili. 4) La
caratterizzazione psicologica di Jude considerando tutte le sfortune che gli capitano
è sì caratterizzata ma solo su alcuni aspetti su cui l’autrice si sofferma all’eccesso!
5) Non esistono personaggi femminili se non marginalmente (a dire il vero solo la
madre del protagonista) e non prendono mai la scena. 6) Gli altri personaggi
descritti nel libro sono tutti o terribilmente abietti e spregevoli o ricchi, belli, buoni e di successo; non ci sono sfumature: si passa dal bianco direttamente al
nero. 7) Infine è un romanzo che
definirei sospeso perché leggi tutte le 1100 pagine con l’unica speranza che
avvenga una qualche svolta nella vita del protagonista che alla lunga ti genera
un certo stato ansiogeno!
Quindi adesso voi vi chiederete
se vale la pena leggerlo ebbene alla fine vi dico di sì perché è un libro che mi
ha preso a tal punto da divorarlo in poco tempo ma che potreste anche detestare,
come in alcuni momenti è successo a me. Se questo però era l’obiettivo dell’autrice
sicuramente l’ha raggiunto.
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