Il quaderno dell'amore perduto

Autore: Valérie Perrin
Editore: Nord
In commercio dal: 16 luglio 2020
Pagine: 348
Lingua: Italiano
Traduttore: Giuseppe Maugeri


Dopo aver letto “Cambiare l’acqua ai fiori”, seconda opera in testa alle classifiche di mezzo mondo di Valerie Perrin, fotografa di scena delle più importanti produzioni cinematografiche, ero curiosa di leggere il suo primo libro “Il quaderno dell’amor perduto” per scoprire se fosse stata altrettanto brava già dalla sua prima opera. Nonostante sapessi che anche questo romanzo avesse ricevuto diversi premi avevo paura di rimanerne delusa, per uno scrittore non ne è sempre facile ripetersi. Trovare storie avvincenti e personaggi che sappiano catturare l’attenzione del lettore è un’impresa che può risultare spesso ardua. Invece già dalla sua prima fatica l’autrice ha saputo dimostrare la sua bravura di scrittrice. La struttura narrativa della storia è simile a quella del suo secondo libro: l’azione infatti si svolge in un luogo generalmente poco amato (in “cambiare l’acqua i fiori” il cimitero) in questo caso una casa di riposo; la protagonista è sempre una donna che a causa di un difficile passato ha deciso di vivere ai margini della società quasi ne volesse essere solo una spettatrice curiosa; due storie parallele che si svolgono una nel passato e l’altra in un passato più recente che continua ad avere ripercussioni però nel presente ed infine un mistero da dipanare.

Nonostante la trama sia strutturata nella stessa maniera anche questo romanzo ha catturato la mia attenzione dalla prima all’ultima pagina in un crescendo appassionante che mi ha portato a divorare il libro in un paio di giorni.

Ma veniamo alla trama: tutto ruota intorno alla giovane protagonista Justine, aiuto infermiera nella casa di riposo le Ortensie, in un paesino della Normandia, dove è nata e cresciuta e nel quale ha deciso di rimanere a vivere abbracciando una tranquilla monotonia che sembra aver accettato di buon grado. Justine, è rimasta orfana dei genitori e degli zii quando era molto piccola a causa di un incidente automobilistico e da sempre vive con i suoi nonni e il cugino Jules. Justine non sa cosa sia l’amore, non si è mai sentita veramente amata: i nonni non le hanno mai fatto mancare niente ma annientati dal dolore della perdita dei figli il loro cuore non è stato più in grado di dare calore e affetto ai nipoti. Justine è convinta di non essere in grado di amare ma invece è proprio con amore e devozione che si prende cura degli ultimi anni di vita dei residenti, cercando di rendere la loro esistenza più gradevole possibile, passando nella casa di cura più ore di quelle che dovrebbe per tener compagnia agli anziani ascoltando la storia delle loro vite che nel tempo sono diventate il suo svago dalla realtà preferito. Justine ama perdersi nei loro racconti imparando cose sempre nuove. Ed è proprio nella residenza le Ortensie che Justine conosce Hélène. La donna ormai novantenne è affetta da demenza senile ma nei suoi brevi momenti di lucidità condivide solo con Justine i ricordi della sua vita e del suo travagliato amore per Lucien, vissuto durante la seconda guerra mondiale. Un amore che non può essere dimenticato e che Justine decide di trascrivere in un quaderno azzurro da donare a suo nipote Roman che spesso la viene a trovare condividendo il più delle volte però con lei solo silenzi. Mentre riempie le pagine del quaderno con la vita coraggiosa di Hélène, Justine capisce che anche lei deve avere lo stesso coraggio e trovare le risposte a quelle domande che ormai non possono più aspettare.

Che aggiungere? Solo che è sicuramente un libro da leggere. Probabilmente non tocca la vetta di “Cambiare l’acqua ai fiori” per una scrittura ancora forse un po' immatura e meno intensa. Ma è comunque un romanzo coinvolgente, con una trama ben strutturata in cui i personaggi, come nel libro successivo, sono descritti in maniera impeccabile ossia in modo essenziale, scarna, senza infiorettature ma che sembra di conoscere sin dalla prima pagina. Un libro dove l’amore assume diverse fattezze. Ora quello indistruttibile che non viene scalfito né dal tempo, né dall’attesa o dall’assenza, ora invece in un amore con non ammette errori trasformandosi in un odio accecante quando tradisce le nostre aspettative tanto da rendere completamente irrazionali eppure nonostante le difficoltà questo libro ci dimostra che l’amore vale sempre la pena di essere vissuto.

Citazione: “Prima di imparare a leggere, la sua vita era un susseguirsi di gesti meccanici, che a fine giornata la portavano a un sonno profondo, come un cavallo da tiro abbrutito dalla fatica. Ora le sue notti sono popolate da sogni, personaggi, musica, paesaggi e sensazioni.”

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