Bridgerton - Serie TV
Chi ama le serie TV e in modo particolare quelle create e
prodotte da Shonda Lynn Rhimes in questi giorni avrà sicuramente visto o non può
perdersi “Bridgerton” realizzata dalla sua casa di produzione Shondaland e
trasmessa dal 25 dicembre dalla piattaforma Netflix, con la quale la donna ha
stretto una collaborazione che si è rivelata assai ghiotta per entrambi. Per
chi non la conoscesse Shonda Rhimes è una delle menti più brillanti fra gli
sceneggiatori americani, creatrice di serie televisive quali Grey's Anatomy,
Scandal e Le regole del delitto perfetto. In realtà Bridgerton non è stata
partorita dalla sua prolifica fantasia ma da quella di uno dei suoi più stretti
collaboratori Chris Van Dusen. Entrambi sanno molto bene inventare trame che sappiano
incollare al teleschermo milioni di donne che vorrebbero incontrare sulla loro
strada il fratello gemello del dottor Derek Shepard (protagonista di Grey's
Anatomy) o, per le ragazze più giovani, quello del Duca di Hastings (protagonista
di Bridgerton).
Ma veniamo alla trama. Bridgerton è il cognome della
famiglia aristocratica londinese protagonista della serie tv che si ispira ai
romanzi di Julia Quinn. La quale nei diversi volumi (se ne contano 9) ha
raccontato le vite e gli amori dei suoi componenti. Il primo è incentrato sulla
figlia maggiore Daphne che ha ormai raggiunto l’età da marito (siamo nel 1813)
e il cui unico scopo nella vita è quello di innamorarsi e sposarsi per amore,
non accetterebbe infatti mai un matrimonio di convenienza. Così comincia a
frequentare i salotti di Londra dove si svolgono le più importanti feste da
ballo alla ricerca del suo principe azzurro. La giovane, la cui bellezza è tale
da aver stregato anche la Regina, si ritrova ben presto davanti alla porta di
casa una lunga fila di pretendenti che la ragazza è determinata a conoscere
alla ricerca del suo grande amore. Ma nessuno di questi sembra andar bene al
fratello maggiore il visconte Anthony, che alla morte del padre è stato
costretto a farsi carico del ruolo di capofamiglia, e che si è intestardito a volerle
far sposare uno degli uomini più brutti della city ma meglio piazzato economicamente.
Facendo scappare i giovani che più le interessano.
Ad aiutarla però arriverà presto il bel Duca di Hastings, il
miglior partito ancora scapolo della città. Il giovane è stanco di essere
costantemente assediato dalle madri dell’alta società ansiose di appioppargli
le figlie mentre lui non ha nessuna voglia di convolare a nozze. I due si
alleeranno per raggiungere entrambi il proprio scopo ossia per Daphne scegliersi
da sola il suo futuro marito e per il Duca essere lasciato in pace dalle
giovani che lo vorrebbero accalappiare. Per far ciò la coppia fingerà di avere
un particolare legame, suscitando come previsto la gelosia dei migliori partiti
della città che cercheranno in ogni modo di avvicinare la giovane. Tra questi
si farà avanti anche il Principe di Prussia nipote della Regina, la quale non
spererebbe di meglio per il suo pupillo.
I due giovani però devono stare attenti a non farsi scoprire
da lady Whistledown, voce narrante della storia e dama di cui non si conosce
l’identità, il cui passatempo preferito è ficcare il naso nei fatti altrui
raccontando all’intera città, attraverso un antesignano settimanale rosa, tutti
i segreti più inconfessabili dei protagonisti dell’alta società mettendo a
rischio la loro reputazione.
Questo gioco però diventerà molto presto pericoloso per la
giovane Daphne la quale non aveva messo in conto di rimanere ammaliata dal
giovane Duca.
Per quanto da subito sia prevedibile quale sarà il finale
della storia devo ammettere che gli 8 episodi gli ho visti tutti di un fiato, uno
appreso all’altro in un paio di giorni, complici anche le ferie natalizie e la
zona rossa che mi hanno costretto a casa. Per quanto ormai noi donne sappiamo e
vogliamo badare a noi stesse l’idea di avere accanto a noi un uomo che sappia
soddisfare i nostri bisogni, desideri (anche sotto alle lenzuola) e che ci aiuti
a raggiungere i nostri obiettivi sostenendoci credo faccia piacere a tutte.
Alcuni però hanno storto il naso per una poco fedele
ricostruzione storica degli eventi di quel periodo ma non credo che fosse
questo il primario interesse degli sceneggiatori quanto quello di catturare l’attenzione
del pubblico avendo anche la possibilità di creare una storia nella quale non
ci fosse discriminazione dovuta al colore della pelle. Infatti il protagonista Regé-Jean
Page che interpreta il duca di Hastings è figlio di un'infermiera zimbabwese e
di un predicatore britannico. Molti infatti
si sono chiesti come fosse possibile che nel 1813 ci fossero uomini di colore depositari
di titoli nobiliari e ruoli di spicco nella società londineae ma il motivo, ci spiega
lo sceneggiatore Chris Van Dusen, va ricercato nella storia. Alcuni studiosi
ritengono infatti che la moglie di re Giorgio III, la regina Charlotte, sia
stata la prima sovrana di origini miste. Curiosità che ha portato lo showrunner
ad immaginare cosa sarebbe successo se sua maestà avesse donato titoli,
ricchezze e terre ad altre persone con la sua stessa origine.
Quindi in conclusione è una godibilissima serie tv che vi
consiglio soprattutto se siete amanti degli sceneggiati inglesi in costume.
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