Una sorpresa di Natale
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Liang ama moltissimo il Natale, la
festa degli occidentali, per le decorazioni, le luci, gli alberi addobbati,
insomma per l'aspetto festoso e allegro della città nel periodo ad esso
dedicato e soprattutto per ciò che nel negozio dei suoi genitori si vende. Liang si è trasferito con la sua famiglia
piccolissimo in Europa e in una grande città i suoi hanno aperto un’attività
commerciale, un grande emporio fornito veramente di tutto.
Il ragazzo non si ricorda della
partenza, dei suoi nonni, del paese in cui abitava perché era molto piccolo e
quando dopo qualche anno i genitori sono tornati in Cina con lui per rivedere i
loro cari, tutto gli è sembrato nuovo ed estraneo, si sentiva un turista in
visita in un paese straniero, anche se era padrone della lingua perché in casa si
parla cinese. Infatti i suoi genitori non hanno rinunciato alle abitudini di
vita, alle tradizioni del loro lontano paese così come tutti i parenti ed amici
che frequentano la loro casa.
Anche il negozio e la loro abitazione
si trova in un quartiere della città abitato prevalentemente da conterranei e
per alcuni anni il piccolo Liang è vissuto come in un'isola, lontano dalla
realtà circostante. La scuola però l'ha allontanato dal suo limitato universo e
inserito in un nuovo contesto. Aveva potuto conoscere tanti bambini diversi da
lui anche fisicamente e col tempo imparare molte cose interessanti, perché a Liang
piace studiare, apprendere e stare con i suoi nuovi compagni.
Ora ha dieci anni e ama trascorrere alcuni
pomeriggi liberi dall'impegno scolastico a negozio, ad aiutare i suoi genitori
a sistemare la merce negli scaffali e dar loro una mano, ma in modo particolare
gli piace trattenersi nel periodo natalizio perché è attratto dalle decorazioni
colorate, dalle palle di vetro che agitando riempiono di neve paesaggi incantati,
dai carillon, dai grandi pupazzi di Babbo Natale, dagli elfi, da tutto ciò che
contribuisce ad abbellire case, strade e negozi. Ormai è a conoscenza che il Natale
è una festa religiosa cristiana e che Babbo Natale non esiste perché, come dicono
i suoi, è solo una favola per bambini.
Sa bene che questa festa è una grande
opportunità di vendita per i suoi genitori e per il suo lontano paese. Infatti
si è reso conto che è dalla Cina che arrivano i grandi scatoloni per il negozio
con gli oggetti natalizi e che il Natale cristiano è un vero e proprio business
per la Cina. Il padre infatti gli ha detto che da Yiwu, cittadina a circa 300 km
da Shanghai si importa la maggior parte dell'oggettistica nel Vecchio Continente
e nell'America, nelle 800 fabbriche di quella città per tutto l'anno, per 13
ore al giorno gli operai lavorano per pochi yen. Liang è ancora troppo giovane
per comprendere perché il resto del mondo preferisca comprare dal suo paese di
origine tutti quegli oggetti piuttosto che produrli autonomamente, ma nella sua
ingenuità è fiero della loro provenienza, sentendosi quasi responsabile di
quelle mercanzie che distribuiscono allegria a pochi soldi.
Il giorno della Vigilia è un po’ stanco,
ha aiutato dalla mattina alla sera i suoi genitori nel negozio, domani però
pensa che si potrà riposare perché i suoi hanno deciso di non aprire: domani, essendo
Natale, nessuno sarebbe andato a comprare qualcosa.
Mentre sta riponendo alcune scatole
al loro posto si sente triste, sa che tutti quegli oggetti finiranno nel
deposito e il negozio riacquisterà l'aspetto di sempre e per lui il Natale sarà
un giorno come un altro mentre per i suoi compagni un’occasione per stare in
allegria con parenti ed amici e per i più piccoli attendere l'arrivo di Babbo
Natale. Ormai è tardi e il negozio sta per chiudere i genitori sono scesi nel
deposito sotto al locale per fare un po’ ordine.
Liag è solo e pensieroso quando improvvisamente
arriva un cliente, un uomo anziano alto e massiccio con una gran barba bianca.
L'uomo gli sorride, poi da un sacco che aveva poggiato a terra tira fuori una
magnifica chitarra, come quella che Liang aveva tanto ammirato nel negozio di
strumenti musicali poco distante e la tende al ragazzo che istintivamente l’afferra
per non farla cadere. Liang tenta di parlare, di chiedere spiegazioni ma l'umo
gli intima silenzio portandosi l'indice sulle labbra poi, avviandosi svelto
verso la porta, lascia cadere un biglietto, Liang lo raccoglie e lo legge: Babbo
Natale esiste, auguri Liang!
Il ragazzo esce allora di corsa fuori
sul marciapiedi guarda a destra e a sinistra ma non c'è nessuno, la strada è
deserta, solo buio.
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