Una sorpresa di Natale

 

Photo by Jorge Dominguez on Unsplash


Liang ama moltissimo il Natale, la festa degli occidentali, per le decorazioni, le luci, gli alberi addobbati, insomma per l'aspetto festoso e allegro della città nel periodo ad esso dedicato e soprattutto per ciò che nel negozio dei suoi genitori si vende.  Liang si è trasferito con la sua famiglia piccolissimo in Europa e in una grande città i suoi hanno aperto un’attività commerciale, un grande emporio fornito veramente di tutto.

Il ragazzo non si ricorda della partenza, dei suoi nonni, del paese in cui abitava perché era molto piccolo e quando dopo qualche anno i genitori sono tornati in Cina con lui per rivedere i loro cari, tutto gli è sembrato nuovo ed estraneo, si sentiva un turista in visita in un paese straniero, anche se era padrone della lingua perché in casa si parla cinese. Infatti i suoi genitori non hanno rinunciato alle abitudini di vita, alle tradizioni del loro lontano paese così come tutti i parenti ed amici che frequentano la loro casa.

Anche il negozio e la loro abitazione si trova in un quartiere della città abitato prevalentemente da conterranei e per alcuni anni il piccolo Liang è vissuto come in un'isola, lontano dalla realtà circostante. La scuola però l'ha allontanato dal suo limitato universo e inserito in un nuovo contesto. Aveva potuto conoscere tanti bambini diversi da lui anche fisicamente e col tempo imparare molte cose interessanti, perché a Liang piace studiare, apprendere e stare con i suoi nuovi compagni.

Ora ha dieci anni e ama trascorrere alcuni pomeriggi liberi dall'impegno scolastico a negozio, ad aiutare i suoi genitori a sistemare la merce negli scaffali e dar loro una mano, ma in modo particolare gli piace trattenersi nel periodo natalizio perché è attratto dalle decorazioni colorate, dalle palle di vetro che agitando riempiono di neve paesaggi incantati, dai carillon, dai grandi pupazzi di Babbo Natale, dagli elfi, da tutto ciò che contribuisce ad abbellire case, strade e negozi. Ormai è a conoscenza che il Natale è una festa religiosa cristiana e che Babbo Natale non esiste perché, come dicono i suoi, è solo una favola per bambini.

Sa bene che questa festa è una grande opportunità di vendita per i suoi genitori e per il suo lontano paese. Infatti si è reso conto che è dalla Cina che arrivano i grandi scatoloni per il negozio con gli oggetti natalizi e che il Natale cristiano è un vero e proprio business per la Cina. Il padre infatti gli ha detto che da Yiwu, cittadina a circa 300 km da Shanghai si importa la maggior parte dell'oggettistica nel Vecchio Continente e nell'America, nelle 800 fabbriche di quella città per tutto l'anno, per 13 ore al giorno gli operai lavorano per pochi yen. Liang è ancora troppo giovane per comprendere perché il resto del mondo preferisca comprare dal suo paese di origine tutti quegli oggetti piuttosto che produrli autonomamente, ma nella sua ingenuità è fiero della loro provenienza, sentendosi quasi responsabile di quelle mercanzie che distribuiscono allegria a pochi soldi.

Il giorno della Vigilia è un po’ stanco, ha aiutato dalla mattina alla sera i suoi genitori nel negozio, domani però pensa che si potrà riposare perché i suoi hanno deciso di non aprire: domani, essendo Natale, nessuno sarebbe andato a comprare qualcosa.

Mentre sta riponendo alcune scatole al loro posto si sente triste, sa che tutti quegli oggetti finiranno nel deposito e il negozio riacquisterà l'aspetto di sempre e per lui il Natale sarà un giorno come un altro mentre per i suoi compagni un’occasione per stare in allegria con parenti ed amici e per i più piccoli attendere l'arrivo di Babbo Natale. Ormai è tardi e il negozio sta per chiudere i genitori sono scesi nel deposito sotto al locale per fare un po’ ordine.

Liag è solo e pensieroso quando improvvisamente arriva un cliente, un uomo anziano alto e massiccio con una gran barba bianca. L'uomo gli sorride, poi da un sacco che aveva poggiato a terra tira fuori una magnifica chitarra, come quella che Liang aveva tanto ammirato nel negozio di strumenti musicali poco distante e la tende al ragazzo che istintivamente l’afferra per non farla cadere. Liang tenta di parlare, di chiedere spiegazioni ma l'umo gli intima silenzio portandosi l'indice sulle labbra poi, avviandosi svelto verso la porta, lascia cadere un biglietto, Liang lo raccoglie e lo legge: Babbo Natale esiste, auguri Liang!

Il ragazzo esce allora di corsa fuori sul marciapiedi guarda a destra e a sinistra ma non c'è nessuno, la strada è deserta, solo buio.

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