Un regalo inatteso
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Photo by Алсу Ягудина on Unsplash |
Antonio e Maria sono due anziani
coniugi avanti negli anni ma abbastanza autonomi.
Maria trascorre le giornate
occupandosi in casa delle faccende domestiche e soprattutto curando il giardino
e il piccolo orto che circondano la villetta poco fuori il paese. È la sua
principale occupazione giornaliera, zappetta le aiuole, rastrella le foglie,
strappa via le erbacce che invadono il vialetto con grande pazienza, solo d'inverno
quando fa molto freddo, evita il lavoro all'aperto per non allarmare Antonio
che teme possa prendersi un malanno. In primavera al risveglio della natura e
in estate il giardino è un trionfo di colori e di profumi. Rose, tulipani,
dalie e convolvoli nelle aiuole, una grande pianta di glicine abbarbicata alla
parete dell'ingresso della casa e tutto intorno sul muretto, che delimita la
proprietà, gelsomini profumatissimi, fanno fermare i passanti attratti da quella
magnifica vista. Il piccolo orto produce in estate solo qualche cespo
d'insalata e in autunno dei cavolfiori, ma il vanto di Maria sono le piante aromatiche:
basilico, prezzemolo, salvia, timo, rosmarino, menta. Una volta raccolte e
legate in mazzetti Maria li appende al soffitto della cucina per servirsene in
inverno o farne dono ai vicini.
Antonio invece ama fare lunghe
passeggiate in campagna e durante la bella stagione andare sulla riva del fiume
poco distante dal paese a pescare. La pesca lo rilassa molto, è capace di stare
alcune ore seduto sul suo seggiolino pieghevole con la lenza in mano in attesa
che qualche pesce abbocchi, in silenzio guardando il fiume che scorre lento o
seguendo il volteggiare degli uccelli in cielo. Quando torna a casa ha quasi
sempre da mostrare a Maria un luccio o una carpa nel suo paniere. Da molti anni sono in pensione e ogni tanto
ricordano con malinconia quando insegnavano nella scuola elementare del paese.
Maria quasi subito essersi diplomata maestra
aveva vinto la cattedra nella scuola di una cittadina vicina, nella quale aveva
insegnato per lunghi anni recandosi ogni mattina con la corriera, non avendo la
patente di guida. Poi finalmente aveva ottenuto il trasferimento alle
elementari del suo paese acquistando finalmente un po’ di tranquillità. Aveva ormai
quarant'anni e viveva ancora con la madre quando all'inizio dell'anno
scolastico, era stato trasferito nella sua scuola Antonio poco più grande di
lei. Fu amore a prima vista, quello stesso anno in primavera si erano sposati
andando a vivere nella loro villetta. Non avevano avuto figli ma la continua
presenza dei bambini a scuola aveva colmato la mancanza. Avevano avuto grande
testimonianza di affetto da parte dei loro piccoli alunni e stima dai loro
genitori perché erano stati dei bravi maestri comprensivi ma autorevoli. Ancora
adesso molti ex alunni, rimasti in paese, incontrandoli per strada si fermano
per salutarli con grande cordialità, stupendosi che dopo tanto tempo ricordino ancora i loro nomi e alcuni episodi di cui sono stati protagonisti. Anche i due
nipoti, figli di un fratello di Antonio sono molto presenti nella loro vita, li
vanno spesso a trovare e non passa giorno, da quando sono più anziani, che non
telefonino per sapere le loro condizioni di salute.
Ora però Antonio e Maria sono molto
preoccupati, il loro tranquillo paese nella pianura padana è stato dichiarato
zona rossa a causa del coronavirus, che ha contagiato moltissimi concittadini.
Il sindaco con un'ordinanza ha fatto chiudere quasi tutti i negozi tranne
quelli di prime necessità invitando gli abitanti a uscire il meno possibile
dalle loro case soprattutto gli anziani per i quali, più degli altri, c'è il rischio
di ammalarsi e morire. Maria ed Antonio hanno appena fatto in tempo a fare delle
scorte alimentari su suggerimento dei nipoti, perché da ora in avanti dovranno
fare molte file ai negozi per approvvigionarsi.
Le loro giornate non passano mai, Antonio
ha dovuto rinunciare alle sue passeggiate e agli incontri con i vecchi amici al
bar dello Sport, e Maria senza le quattro chiacchiere con le vicine si sente
fuori dal mondo. Accendono di meno la televisione perché, con i suoi continui
servizi sul Covid, non fanno che aumentare la loro ansia. Ma ciò che li addolora
di più e che si avvicina il Natale e temono di non poterlo festeggiare in
famiglia con i nipoti ed i loro figli.
Per Maria era una grande felicità con
l'aiuto di Antonio addobbare la casa e l'abete con tante luci e palline colorate
e sorprendere con le sue decorazioni i suoi piccoli ospiti. Anche quando
insegnava la sua classe era la più bella ed accogliente di tutte, dipingeva i vetri
della classe con disegni natalizi di grande effetto e apprendeva sulle pareti i
disegni dei bambini ispirati al Natale. Inoltre era per lei una tradizione aiutare
i suoi alunni a realizzare piccoli oggetti da regalare alle famiglie: calendari
dell'avvento realizzati con cartoni colorati, alberelli in panno lenci, piccoli
presepi realizzati con le mollette di legno per i panni. Ogni anno si industriava
a progettare qualche novità per coinvolgere i suoi alunni e rendere le
festività indimenticabili.
Passano i giorni ma il virus è ancora
presente in paese anche se i malati sono diminuiti le restrizioni della libertà
di movimento non sono state sospese. Domani è Natale e Maria ed Antonio sono
molto tristi non hanno avuto neanche la voglia di fare l'albero. “Perché
affaticarsi a tirare giù dal soppalco il vecchio abete e tutti gli addobbi se
nessuno verrà ad ammirarlo?” Si erano detti, decidendo di comune accordo di non
allestito. Ora alla vigilia sono seduti in soggiorno davanti al camino scoppiettante,
in un angolo il televisore sta diffondendo un coro natalizio che non riesce a
rallegrarli. Non hanno comprato neanche un panettone e una bottiglia di vin
santo per festeggiare il Natale e ora sono un po' pentiti, forse un dolcetto avrebbe
potuto sollevare il loro umore. Mentre stanno per andare a letto, hanno deciso
di non attendere la mezzanotte, sentono suonare il citofono. Decidono
di non aprire, non attendono nessuno e inoltre sarebbe pericoloso far entrare
un estraneo. Ma le scampanellate continuano, allora guardano dalla finestra, nella
notte buia distinguono il cancello rischiarato da una intensa luce che illumina
una persona, un babbo natale in carne ed ossa che tiene fra le braccia un enorme
cesto.
Sono sorpresi, l'individuo fa un
cenno di saluto con la mano, poggia il suo carico a terra e scompare, mentre la
luce si dilegua. Che fare? I due sono indecisi sul da farsi, poi Antonio si fa
coraggio esce da casa, attraversa il giardino e apre il cancello, l'enorme
cestino è per terra ai suoi piedi. Dopo averlo sollevato con una certa fatica e
portato dentro casa lo poggia sul tavolo del tinello. Marito e moglie lo guardano
con sospetto e curiosità poi decidono di togliere il cellophane che lo avvolge:
meraviglia! È colmo di prelibatezze e di lato distinguono un biglietto rosso, lo
aprono e scritto con inchiostro d'oro: Maria, Antonio, coraggio non siate
tristi nel giorno più bello d'anno, auguri di cuore! Babbo Natale.
Stupiti i due si chiedono chi a
quell'ora lo avesse mandato, poi decidono di credere al biglietto: era stato
Babbo Natale!
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