La misura del tempo
Autore: Gianrico Carofiglio Editore: Einaudi In commercio dal: 5 novembre 2019 Pagine: 288 Lingua: Italiano |
Dopo diversi libri letti e
dopo aver curiosato tra le molte recensioni scovate su internet sono arrivata
alla conclusione che Gianrico Carofiglio o si ama o si detesta. Io appartengo alla prima categoria. Generalmente divoro i suoi libri in poche ore perché uno dei
suoi punti di forza è proprio quello di essere in grado di attirare
l’attenzione del lettore dalla prima all’ultima pagina come mi è accaduto anche
con questo romanzo finalista al premio Strega del 2020.
Ne “La misura del tempo”
l’avvocato penalista Giudo Guerrieri, il protagonista, rincontra dopo
trent’anni un vecchio amore di gioventù. Lorenza si presenta un pomeriggio di
fine inverno nello studio di Guido per chiedere il suo aiuto. Il figlio della
donna, Iacopo Cardace, è in carcere condannato in primo grado per omicidio
volontario. Il precedente avvocato che lo ha difeso, a dire il vero non
particolarmente bene, è morto e lei non sa a chi rivolgersi. Guerrieri così si
vede costretto ad accettare l’incarico, la donna si trova in una situazione
difficile è sola e senza soldi, ma è tutt’altro che convinto che il giovane sia
innocente. Quindi piuttosto prevenuto comincia questa nuova sfida processale
che si dimostrerà invece essere ricca di colpi di scena. Mentre Guido cerca di
trovare una linea difensiva per il processo in corte di appello che dia qualche
speranza al giovane intanto ritorna con la memoria a quei mesi di trent’anni
prima quando lui e Lorenza per un breve periodo si erano frequentati: caratterialmente
così diversi ma accomunati dalla stessa affannosa ricerca di trovare il loro
posto nel mondo, pieni di speranza ma anche di incertezze su quello che potrebbe
essere il loro futuro.
Consiglio vivamente questo
libro a chi vuole scoprire ed imparare tutte le fasi ed i passaggi che costituiscono
un processo d’appello che l’autore spiega con dovizia di particolari ma senza
mai annoiare il lettore anzi quasi che questo fosse un suo assistente seduto accanto
a lui nell’aula del tribunale. Lo consiglio anche a chi ama fare ogni tanto i
bilanci della propria vita senza però mai giudicarsi ma solo constando che la
vita spesso prende strade diverse da quelle che immaginavamo in gioventù. Infine
lo consiglio a chi ama i personaggi che sanno mettersi in discussione e che non
rimangono fissi sulle proprie posizioni. Bellissime le descrizioni dei posti e
dei protagonisti.
Citazione: "Qualcuno una volta mi ha detto che le cose più belle da ricordare sono i sogni che avevi da ragazzo, soprattutto se, almeno in parte, li hai realizzati. Risuonano della nota struggente del passato e possiedono l'esaltazione indistinta del futuro."
Commenti
Posta un commento