Pescasseroli



Quando ho bisogno di riposo il mio rifugio è la casa di famiglia a Pescasseroli nel Parco Nazionale d’Abruzzo fatta costruire da mio nonno negli anni 60. Quando mio nonno vi giunse con un suo collega, che aveva scoperto quel luogo, rimase affascinato da una natura incontaminata e si fece coinvolgere nel comprare un terreno e a costruire la casa. Dai racconti di mia madre ho appreso che all'epoca il paese non era affatto turistico, per arrivarci si doveva percorrere la Tiburtina, in quanto l’autostrada A24, ancora non esisteva, ed il viaggio era di alcune ore. Quando si arrivava ci si trovava in un paese piuttosto arretrato, gli uomini giravano in inverno coperti da ampi mantelli a ruota fino a terra e le donne anch'esse di nero erano infagottate con indumenti pesanti e scialli di lana fatti a mano. Vi era un solo alberghetto nel centro del paese, un forno, un macellaio e un negozio di frutta e verdura ed un unico emporio che vendeva un po’ di tutto e sulla piazza un tabaccaio e la farmacia. Due bar uno dei quali con la cabina telefonica perché pochi paesani avevano il telefono in casa e un televisore per gli eventi importanti. Il proprietario, mastro Nicola, uno dei pochi con la patente trasportava i compaesani in caso di bisogno all'ospedale o per qualche necessita improvvisa nel paese più vicino. D'inverno era un’impresa raggiungere Pescasseroli con la neve in quanto le strade non venivano tenute pulite come oggi, mio nonno doveva mettere le catene a Pescina e salire piano piano per i tornanti della montagna e tante volte non erano sufficienti e si era costretti a fermarsi per ore fra la tormenta in attesa dello spazzaneve. Mia madre mi racconta che c'erano un paio di trattorie, loro però quando arrivavano pranzavano da Basilio che, al piano terra della sua modesta abitazione, in una stanzetta angusta, aveva sistemato quattro, cinque tavolini per ospitare i forestieri al caldo di un grande caminetto dove la moglie Armida e una vecchia parente cuocevano la carne alla brace. Poi verso la metà degli anni ‘60 lentamente le cose sono incominciare a cambiare per l'iniziativa di alcuni imprenditori nativi del luogo ma vissuti e operanti a Roma che hanno incominciato a pubblicizzare il paese e il bellissimo Parco Nazionale come meta di vacanze invernali ed estive. Si è potuto raggiungere il paese più facilmente grazie sull’autostrada A24, uscendo ad Aielli-celano per poi proseguire per circa trenta chilometri su strada di montagna e da questo momento si sono iniziati a costruire alberghi e residence. 


Negli anni settanta Pescasseroli ha avuto un vero successo, sia per la pubblicità che per il passa parola fra amici e parenti, molti hanno comprato villette per le vacanze o appartamenti nei bellissimi residence. Fu istituito anche un premio cinematografico L'orso d'oro, che fece da richiamo per artisti del cinema e della televisione. L'evento si teneva nei saloni del Grande hotel del Parco che all'epoca era uno dei più importanti alberghi. Mia mamma mi racconta di aver assistito ad alcuni di tali eventi e di aver incontrato Rossano Brazzi, Amedeo Nazzari, la giovanissima Rosanna Schiaffino e molti altri attori del tempo. Attirati da questo luogo tranquillo e dai bellissimi paesaggi molti personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura lo scelsero come rifugio per lavorare lontano dalla confusione della città o per riposarsi.  Stabilirono le loro case di vacanze il regista Ettore Scola, a cui è stato dedicato il piccolo cinematografo del paese, Agenore Incrocci, ricordato con una targa nel giardinetto comunale, che con Scarpelli sceneggiarono la maggior parte dei film della commedia all'italiana degli anni 60-70, e ancora Giulio Coltellacci famoso scenografo e costumista, ma anche la direttrice del Museo di arte moderna di Roma Palma Bucarelli. 


A partire dagli ottanta però  i riflettori su Pescasseroli piano piano si spensero e il paese è ritornato alla sua tranquillità frequentato dagli amanti della montagna che possono godere di bellissime passeggiate fra i monti  ad esempio a Val Fondillo o alle Camosciare dove al mattino presto si possono scorgere questi animali saltare da un Pianoro all'altro o la sera nei pressi del rifugio la Cicerana sentire gli ululati dei lupi o addirittura intravedere  durante una passeggiata nel fogliame il capoccione di un orso. 



Ed è  questo l'aspetto di Pescasseroli quello più selvaggio che amo, mi piace stare lì nei periodi morti, nei fine settimana di ottobre e di novembre quando i boschi s'incendiano di colori autunnali che vanno dal giallo all’arancione fino al rosso o passate le feste natalizie, nei mesi di gennaio e febbraio quando la natura e coperta da un manto di neve che attutisce ogni rumore creando un paesaggio fiabesco fatto di stalattiti di ghiaccio lungo i bordi dei tetti e merletti bianchi sui fili spinati delle recinzioni o della luce.



 Allora nel mio giardino si possono vedere le orme di qualche volpe venuta a mangiare i resti cibo che lasciamo fuori della porta per loro e per alcuni gatti randagi o intravedere arrampicarsi veloci sugli alberi piccoli scoiattoli. Comunque d'estate per i villeggianti oltre escursioni a piedi o a cavallo vengono organizzate molte attività anche culturali come concerti all'aperto, mostre di pittura, mercatini dell'antiquariato. Importante evento dal 2006 è il Premio nazionale di cultura "Benedetto Croce"' in onore di questa importante personalità della filosofia, politica e cultura nato a Pescasseroli nel 1866, in quanto la madre, una Ripari era del luogo. Ogni anno una selezionata giuria premia libri di narrativa, letteratura giornalistica, saggistica, la premiazione, quest'anno è la quindicesima edizione e si terra alla fine di luglio come al solito. Altra importante iniziativa è stata nel 2019  la seconda edizione di “Pescasseroli legge”, la rassegna di libri diretta da Dacia Maraini, cittadina onoraria, che da anni frequenta Pescasseroli e che si è fatta  promotrice di validissime attività culturali insieme anche al giornalista Gambescia. Particolarmente suggestive per i credenti alcune cerimonie religiose organizzate dalla Parrocchia della Chiesa di S. Pietro e Paolo, un edificio risalente al XII in stile gotico abruzzese rimaneggiata più volte a causa dei numerosi terremoti. Al Venerdì Santo per tutto il paese vengono allestite le stazioni della via Crucis presso le quali si fermeranno per la preghiera i fedeli in processione, a giugno invece in occasione del Corpus Domini il paese intero allestisce l'Infiorata. A partire dal sagrato della chiesa per le vie più importanti le strade sono decorate da tappeti di petali colorati che rappresentano figure geometriche o decorazioni floreali di grande impatto visivo. L’ultima domenica di luglio si svolge una festa molto sentita dagli abitanti del paese quella della Madonna del Monte Tranquillo, buona parte della popolazione si reca in processione salendo a piedi sino ad una chiesetta situata alla sommità del monte omonimo ove si venera l'effigie della Madonna, percorrendo un percorso di circa 10 km in salita in mezzo al bosco camminando su una strada bianca molto sassosa e poco agevole a causa del gelo e delle piogge invernali. Altra importante festa religiosa avviene l'8 settembre ed è dedicata alla Madonna incoronata in questa occasione si veste e s'incorona una antichissima statua lignea di una Vergine nera che poi viene portata in processione. La Madonna nera e venerata anche a Foggia città gemellata con Pescasseroli meta dei tratturi che nel passato i pastori percorrevano a settembre per portare le greggi a svernare nelle pianure vicino al mare.


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