La vita bugiarda degli adulti

Autore: Elena Ferrante
Editore: E/O
Data uscita: 7 novembre 2019
Pagine: 336
Lingua: Italiano

La vita bugiarda degli adulti di Elena Ferrante è un libro che mi ha un po' spiazzato e, se devo essere sincera, ho tardato a scriverne un giudizio perché dovevo trovare il tempo di digerirlo e di capirne il significato più profondo. Ma devo confessare che il tempo non ha giovato e la sua comprensione mi risulta ancora parziale. 

La storia ha come protagonista Giovanna una tredicenne di buona famiglia che vive a Napoli in una zona “bene" della città. I genitori sono degli insegnanti, politicamente a sinistra che amano leggere e frequentare persone colte e affermate e che grazie allo studio e all'impegno personale si sono affrancate da una condizione di degrado culturale da cui provenivano e che hanno cancellato, nascondendo l'esistenza della famiglia paterna anche alla figlia. Da una frase pronunciata sotto voce dal padre alla madre e captata da Giovanna, la ragazza apprende di assomigliare ad una certa zia Vittoria di cui non ha mai sentito parlare e ciò innesca la sua curiosità anche perché le sembra di capire che quello di suo padre non è un complimento. Dopo molte insistenze il padre ammette di avere una sorella e alcuni fratelli con i quali ha rotto ogni rapporto: gente ignorante e invidiosa che non merita di essere frequentata. Ma Giovanna insiste e alla fine la famiglia le consente d'incontrare la zia Vittoria, una donna ignorante e volgare che vomita tutto il suo odio per il fratello colpevole di aver ostacolato un suo grande amore. 

Giovanna viene a contatto del quartiere di provenienza del padre una periferia squallida di cui non immaginava l'esistenza e, sollecitata dalla zia che vuole metterla contro i suoi, incomincia ad osservare la sua famiglia con occhi nuovi, scoprendo che dietro quella facciata di perbenismo si rivela ben altra realtà. Giovanna rimane colpita da ciò che apprende e da ciò che ne consegue e turbata anche dal fatto di sentirsi brutta come sua zia attua una vera metamorfosi, da ragazza ben educata incomincia a parlare in dialetto, a truccarsi in modo volgare, a cercare esperienze con l'altro sesso solo per curiosità non certo per amore, a non studiare più come prima tanto da farsi bocciare. 

Smarrita e priva di ogni certezza, ormai allo sbando per fortuna la conoscenza e la stima per un giovane conosciuto nella parrocchia frequentata dalla zia, di cui si è infatuata, sembrano farle riprendere coscienza di sé. Il giovane, fidanzato con una ragazza che Giovanna frequenta, è riuscito con grande impegno a laurearsi e da poco si è trasferito a Milano, dove gli si prospetta una brillante carriera universitaria. Nei suoi brevi soggiorni a Napoli dimostra a Giovanna di apprezzarla e di considerarla bella e intelligente aiutando inconsapevolmente la ragazza a riacquistare più fiducia in sé stessa, a recuperare l'anno scolastico e la sua dignità. 

Il finale frettoloso lascia però un po' dubbiosi sul significato che l'autrice voleva dare alla storia. Comunque anche in questo romanzo la Ferrante afferma la sua grande capacità di scavare nell'animo umano, di saper delineare caratteri e personalità in maniera straordinaria rendendo i suoi personaggi vivi con tutte le loro sfaccettature, delineando i loro pensieri più reconditi facendo sì che i protagonisti rimangono impressi nel pensiero del lettore acquistando consistenza e fisicità.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti

Post più popolari